Ecco i 3 siti archeologici di Formentera da visitare
Chissà come era Formentera durante l’Età del Bronzo? Impossibile saperlo, ma visitando i 3 siti archeologici dell’isola possiamo comunque reperire qualche informazione in più.
Se è un paradiso adesso, figuriamoci qualche millennio fa, quando la Natura governava il mondo e gli uomini la veneravano!
Magari se siete in vacanza e un giorno volete farvi un giro alternativo – o magari è nuvoloso – qui trovate le info e le indicazioni per raggiungere tutti i siti archeologici di Formentera e scoprire di più sul suo passato. Pronti?
Ca na Costa

Sulla strada che collega Es Pujols al porto, si incontra poco dopo aver lasciato il paesino, un cartello che indica sulla sinistra Ca na Costa.
Se avete voglia di perdere 10 minuti, prendete il cammino sterrato: vi condurrà al sepolcro megalitico che appartiene al periodo 2014-1600 a.C.
Il reloj, così lo chiamano gli isolani per la sua forma circolare simile a un orologio, fu scoperto nel 1974.
Furono ritrovati al suo interno diversi materiali in ceramica, ossa, resti ornamentali e tracce di pietra focaia, inesistente sull’isola, il che fece dedurre rapporti con popoli di altre isole. La ricostruzione ha confermato che i resti appartenevano a 2 donne e a 6 uomini.
Nel libro Formentera Magica (solo in spagnolo) si narra la leggenda relativa a questo luogo ancora oggi molto suggestivo.
Il sepolcro megalitico di Ca na Costa merita dunque una sosta, perché è la testimonianza che già nel terzo millennio a.C. vi era la presenza di una popolazione stabile e continua sull’isola.
Cap de Barbaria I e II e III

Sulla strada che va dritta al faro di Cap de Barbaria, prima di arrivare, c’è una piccola sosta che potrebbe essere interessante.
Potete lasciare il vostro mezzo di trasporto nel parcheggio gratuito ben segnalato, e raggiungere a piedi in un minuto un importante sito archeologico che risale all’Eta del Bronzo (1600-1000 a.C.) chiamato Cap de Barberia 1 e se vi intriga l’argomento anche Cap de Barberia 2 e 3.
Grazie al mantenimento e alla buona conservazione di quest’ultimi, gli studiosi hanno potuto determinare come viveva la società preistorica di Formentera.
Nei pressi dei due insediamenti preistorici, potrete ammirare un grandissimo albero di Savina, un tipo di ginepro marittimo, dichiarato un albero di interesse culturale.
Negli ultimi anni si è cercato di proteggere quest’area dal turismo massiccio dei mesi estivi, infatti anche per raggiungere il faro, i veicoli vanno lasciati in questo parcheggio, per poi proseguire a piedi.
Can Blai

Anche Can Blai rientra tra i luoghi archeologici, pur risalendo al periodo romano, quindi più recente rispetto agli altri due.
Dalla strada principale che va in direzione La Mola, sulla destra, incontrerete un cartello rosa che vi indica la direzione per Can Blai.
Dopo pochi metri vi ritroverete davanti a una recinzione: siete davanti a un castello romano che risale al III-IV secolo d.c.
Si trattava più che altro di una costruzione difensiva, come si deduce dalla tipica forma rettangolare.
Il passaggio dei romani è testimoniato anche dal ritrovamento di alcune monete d’oro a La Mola risalenti all’epoca di Costantino il Grande, ma molti reperti si trovano oggi nel Museo Archeologico di Barcellona.
Ai romani d’altronde si attribuisce la denominazione dell’isola: frumentaria, l’isola del grano.
E se volete continuare questo viaggio nel passato di Formentera, vi consiglio di leggere anche la storia delle sue Torri di vedetta.