Melba e la Formentera rurale

foto di Melba Levick

Per un turista di passaggio, non è facile accorgersi della Formentera rurale. A parte qualche capra e i grandi alberi di fico, gli orari in cui è ancora possibile incontrare “tracce contadine” non coincidono con quelli vacanzieri. Così, se non si vive sull’isola, ci si affida agli artisti che in tanti modi si sono lasciati ispirare dal lato pagés (contadino) di questa terra arida, per scoprire certi lati nascosti di Formentera o per farsi un’idea di come fosse il paesaggio in epoche passate.  Una di questi è la fotografa americana Melba Levick.

Attraverso i suoi scatti, si può ripercorrere la Formentera dei campi, del vino, del fango e del cotone… della semplicità e della durezza della vita contadina su un’isola poco fertile.

Melba arrivò alla Savina nel 1968, all’apice del movimento hippy e si accorse subito del magnetismo di questa terra, che chiama infatti la sua seconda casa (vive a Parigi).

Ogni tanto, quando ho voglia di sentirmi nel silenzio dei boschi isolani, risfoglio il libro di Melba “Formentera”, pubblicato nel 1982, e da una parte provo nostalgia per un tempo mai vissuto, che mi sarebbe piaciuto attraversare, ma anche gioia, perché molti scorci sono rimasti identici, come i fari, i muretti, i colori e, quando si ha la fortuna di incontrarli, i volti segnati dei payesi.

 

Altri riferimenti fotografici per scoprire una Formentera degli anni 70 sono: Beni Trutman e Reinald Wunsche.

Circa Stefania Campanella

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