Dedicato a M.
Ci vuole un po’ di fortuna. Ma se il tempo è clemente così come è stato durante il mio breve soggiorno, non solo farete il bagno senza problemi (occhio sempre alle meduse che quest’anno erano molto presenti), ma potrete godervi l’isola in estrema tranquillità. Vi racconto una delle mie giornate, una delle tanti indimenticabili passate a Formentera.
Periodo: ottobre 2014
Durata: circa 12 ore
Ore 10.00
Si parte con una colazione a Es Calo seduti a uno dei tavolini frontemare, per ammirare il turchese che non stanca mai.
Chi mangia carne puo ordinare pan amb cosas: “pane con tante cose”, dall’uovo, ai salumi.
Dopo il caffè io non ho resistito e mi sono tuffata, considerando anche la temperatura davvero invitante dell’acqua.
Al quel punto mi sono lasciata andare alla dolcezza di questo posto.
Ore 11.30
Cala des Morts Una minuscola spiaggia, qui la vedete ricoperta di Posidonia, ma solitamente è una meraviglia, con una piscina naturale davanti.
Ore 11.45
Ops! quando sono arrivata, la spiaggia di Calo des Mort era ricoperta di Posidonia secca, quindi ho optato per una passeggiata direzione Mola, seguendo il percorso sulla roccia che parte proprio a sinistra della cala.
Si puo anche fare in bici fino a un pezzo, come hanno fatto dei turisti che ho incrociato.
La luce si mischia alla roccia viva, e il mare “poga” con le scogliere. La mente smette di parlottare e l’anima si rilassa…
E poi dopo questa passeggiata meditativa, si va verso emozioni più terrene. Ce la sogniamo da mesi: la fideua de marisco!
Ore 14.00
Pranzo presso un ristorante di Migjorn (sulla destra andando verso la Mola, circa al km 8). Codol Foradat è il tipo di scoglio che si trova proprio sotto il locale, spostato un po’ sulla sinistra.).
Abbiamo ordinato: alioli, vino rosato, fideua de marisco x 2, cafe con hielo, Hierbas e speso 30 euro a testa.
Ore 16.00
Riposo e digestione a Mitjorn, facendosi cullare dalle ondine e dall’apertura di un mare infinito e africano.
Ore 18.30
Ripartenza, occhiata alle piante passando per il Camì vel de la Mola, cioè la strada interna, e a un certo punto spegnere il motorino e fermarsi a godersi la pace, respirando rosmarino e salutando le pecore.
Dopo una doccia e un po’ di meditazione guardando Estany des Peix (il porticciolo con le barche di piccola taglia):
Ore 21.00
Cena all’Integral, ristorante gourmet vegetariano a Es Pujols. E divertirsi a scherzare con Elena, proprietaria e amica, e portarsi a casa qualche ricetta sfiziosa, scherzando con Antonella e Gabriele, di Nomads (volevo conoscerli di persona, dopo il bel contest fotografico dello scorso mese).
Ore 24.00
Prima di rincasare, giocare un po’ con i riflessi, con il significato degli specchi, con la luna bugiarda, con qualcuno di speciale vicino… Chiedendosi se sia vero che questa luna abbia ispirato i Pink Floyd ai tempi di The dark side of the moon.
Grazie Formentera, hai saputo stupirmi anche fuori stagione. Ma non è la prima volta e non sarà neanche l’ultima.
Un sogno. Formentera è un sogno
concordo
non può essere reale. E se fosse un sogno lucido?
Stefania volevo chiederti com’ e’ formentera in inverno….se c’ e’ gente ed è’ sicura per una ragazza che viaggia sola….. Grazie mille e un bacione
Direi sicurissima 😉 Però sicuramente molto dura e poco abitata.
esiste un dio…
Giornata perfetta!