Piccolo, pittoresco, azzurro e commovente. Ecco il riassunto di Es Caló. Questo ex porto, il primo di Formentera, non è niente più che un gruppo di casette, alberghetti e ristorantini. Anche se non c’è un accesso al mare comodo (a parte la piccola Ses Platgetes), è impossibile non tuffarsi perché il turchese è talmente intenso che viene voglia di toccarlo.
A Es Caló ci si viene per stare lontani da tutto e da tutti. L’aria è frizzante perché la salsedine e i colori non hanno vie di mezzo in questo crocevia di energie, in questo mescolarsi della vita della Formentera “a valle” con il tratto di strada che inizia a salire per La Mola, e che si ricongiunge al Cammino di Sa Pujada (detto “romano”, anche se romano non è), da cui è possibile vedere scorci stupendi.
La brezza di quest’angolo incantato fece da musa alla scrittrice catalana Montserrat Roig: seduta davanti a questo mare compose il romanzo L’hora violeta; una targa sul muro ricorda il suo passaggio a Formentera. Ma non è l’unica storia importante di Es Caló.
Guardando quel che resta del porto, si possono immaginare i pescatori che un tempo uscivano con i loro llauts (piccole imbarcazioni) – anche quando erano le stesse onde a sconsigliarlo. Proprio nel 2015 c’è stato qui un terribile naufragio – o si può ricordare lo hierbas, il noto liquore delle Baleari, detto ibizenco, ma nato su quest’isola. Fu proprio la famiglia Marì Mayans, che al tempo lo produceva, a chiedere l’apertura di un porto attrezzato per poterlo commercializzare con la vicina Ibiza (dove infatti si trova oggi la distilleria che produce hierbas in quantità industriali).
Il nome intero del paese è Es Caló de Sant Agustí, riferito a un convento di agostiniani del 1300, che non esiste più. E se, come diceva il citato santo, l’uomo è ciò che ama, chi ama Es Caló è come il mare. In senso assoluto e baudelairiano.
D’estate una delle Flower Power si svolge proprio qui, nell’unico spiazzo disponibile, dove c’è anche un negoziato di moda adlib, quella tipica di Ibiza e Formentera, con vestiti di cotone bianco morbidissimo.
E adesso ditemi: si può non amare Es Caló?
Salve Signora Stefania , aspetto sempre con molta trepidazione i suoi articoli sull ‘ Isola perche’ ci permettono di fare ogni volta un nuovo tuffo in quel mare cristallino e di arricchirci di particolari da scoprire poi personalmente durante le nostre visite. Grazie perché tramite lei abbiamo sempre una finestra aperta su Formentera con panorami inediti e profumati che possiamo assaporare anche a km di distanza , certi che presto saremo ancora una volta lì. …immersi in mille sfumature di blu…..Cordialmente , Ombretta
Grazie a tutte l persone che amano quest’isola, e che oltre a prendere, cercano di donarle qualcosa (diamoci del tu;) a presto Ombretta