Hippy, Isla e Rock&roll

formentera hippy

Formentera hippy: storia, locali e protagonisti

La storia della Formentera hippy è affascinante e viva ancora oggi. Cercherò di ripercorrerla attraverso i luoghi, i locali e i protagonisti di Formentera, significativi per quell’epoca.

Anni fa, Davide Scalzotto (vicepresidente dell’associazione Filo Blu, oggi non più attiva) e io organizzammo insieme all‘Università Ca’ Foscari un evento dedicato a Formentera e al suo periodo hippy. 

Ci ritrovammo davanti a un pubblico esigente e preparato e per questo, ci impegnammo a raccontare tutto quello che avevamo scoperto leggendo libri e intervistando isolani sul tema.

La Storia hippy di Formentera

È innegabile che Formentera sia stata una meta del flusso di giovani hippy che viaggiava verso l’India alla ricerca di utopie e chimere

Sull’isola si poteva sperimentare la libertà assoluta dalle dinamiche capitaliste e ritrovare una sintonia con la natura e con l’amore libero.

Alcuni isolani mi hanno raccontato che facevano la fila a Sant Francesc quando arrivava la posta per ritirare i soldi che le ricche famiglie inviavano dalli Usa.

Ma ve la immaginate Formentera in quegli anni? A me basta guardare questa foto per capire che sembrano passati due secoli, non 50 anni…

Gil Muñoz svolse una vera e propia indagine sociologica sugli hippy di Formentera, interevitandoli e facendo statistiche sulla loro provenienza, sul sesso di appartena, sull’età.

Tutto il suo lavoro fu pubblicato in un volume dal titolo Juventud Marginada, studio sobre los hippies a su paso por Formentera: erano perlopiù giovani che non superavano i venticinque anni e provenivano da nazioni come Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Olanda e Danimarca.

”Io vidi che erano invece spesso universitari che rifiutavano la vita occidentale e volevano una vita più vicina alla natura, dove l’uso di LSD era funzionale alla ricerca interiore” (Martín Matilla 2012).

Formentera era di certo una meta ideale per la rivoluzione giovanile partita da Woodstock. Gli hippy vendere tutto sommato accettati dagli isolani, che chiamavano “peluts” questi giovani stranieri capelloni. Si arrabbiavano solo quando sparivano i fichi da qualche giardino…

Ora però, iniziamo a incontrare alcuni protagonisti famosi del periodo hippy di Formentera.

I protagonisti

Bob Dylan

A Formentera Bob Dylan è rimasto un mistero.

Infatti, da una parte c’è chi sostiene che nella primavera del 1967, il cantante abbia trascorso alcuni mesi a Formentera alloggiando nella casetta accanto al vecchio Mulino de La Mola e che abbia frequentato la Fonda Pepe.

Dall’altra c’è chi dice che non ci sia mai stato (gli stessi biografi di Dylan) e che sia stato confuso con qualche altro capellone…

Nessuno ha le prove che ci sia realmente stato, anche se in questo introvabile video (quindi vorrei che apprezzaste lo sforzo che ho fatto per recuperarlo in quanto è stato davvero impegnativo, ma per Formentera questo e altro) c’è qualcosa di interessante.

Al minuto 4.14 trovate l’intervista al professor di musica Pio Tur (scomparso diversi anni fa) in cui afferma che Bob Dylan frequentasse il Fonda Pepe, ma dice anche di averci giocato a scacchi. 

Pink Floyd

Anche i Pink Floyd frequentavano l’isola a fine Anni ’60. Nel 1967 solo Roger Water e Syd Barrett, che era molto amico di una coppia francese, Mary e Marc Tara che vivevano a Formentera. Poi anche Gilmour e gli altri, in quanto era dei Pink Floyd la colonna sonora del film “More”, con l’omonimo album.

King Crimson

Questo gruppo musicale rock progressivo britannico, fondato nel 1969, dedicò una canzone all’isola, Formentera Lady, contenuta nell’album Islands (1972).

Il testo è di Peter Sinfield, venne scritto proprio a Formentera, ed è un ritratto delle emozioni che il luogo poteva e sapeva suscitare in quell’epoca.

Signora di Formentera canta per me Signora di Formentera Tenera amante. Le torce ardono sulle vecchie chitarre pizzicate dai viandanti Bambini profumati di incenso danzano al suono di un tamburo indiano

Nel 2009 è stata dedicata una via di Es Pujols proprio ai King Crimson.

Tra i meno conosciuti, ma non per questo meno importanti per la storia hippy di Formentera, ci sono tante altre figure che hanno contribuito e partecipato al movimento di quegli anni, come Harry Rothe, Pau Riba, Eric, Bob Baldon…

  • Eric

Lo potete sentire suonare ancora oggi alla fiera artigianale (al mercatino de La Mola ) Erik Doornweerd (1949, Yakarta, Indonesia) è conosciuto come “l’ultimo hippy”, infatti arrivò a Formentera nel 1967. 

  • Bob Baldon

Una storia intensa e commovente quella dell’americano Robert Lewis Baldon, che arrivò a Formentera dopo aver lasciato tutto a New York, creando la Casa dei Libri nel 1966.

Per quanto riguarda gli artisti, andrebbe scritto un capitolo a parte. Intanto vi cito il tedesco Schoppy e l’indimenticabile Gabrielet.

Hippy di seconda generazione

Per hippy di seconda generazione mi riferisco a persone arrivate dopo gli anni ’70, ma con una propensione a vivere la vita con gli stessi principi. 

Majoral e il mercatino

Enric Majoral arrivò a Formentera nel 1971 e iniziò a lavorare  gioielli da principiante, difettando la natura e la libertà che Formentera offriva. Fu il fondatore della Fiera Artesanal de La Mola (meglio conosciuta come mercatino hippy) e oggi ha un laboratorio/atelier a Formentera e diverse sedi internazionali. 

Can Marroig

hippy formentera

Quello che oggi appare come il Centre d’Interpretació del Buffino delle Baleari, è stato per anni una comune in cui vivevano diverse persone, tra cui la fotografa Dana Wright. Uno dei suoi figli, Maxwell Moya Wright è l’organizzatore del Formentera Jazz Festival.

Vecchio Mulino

Negli anni Ottanta, il Vecchio Mulino de La Mola era abitato. Me lo ha raccontato la persona che ci viveva, Clara Castellotti, conosciuta anche come Formentera Lady. Oggi tiene corsi di macrobiotica, medicina energetica cinese, astrologia e ha scritto tantissimi libri su diverse tematiche olistiche.

I locali hippy di Formentera

Fonda Pepe

È il locale tuttora esistente che vedete nella foto in bianco e nero che apre questo articolo. Uno scatto del fotografo Reinald Wünsche che ha saputo catturare un attimo infinito dell’atmosfera di quel tempo davanti all’entrata del Fonda Pepe. 

Gli hippy che arrivavano sull’isola si radunavano proprio qui davanti.

Blue Bar

blue bar alieno

Anche questo è uno dei locali più famosi di Formentera. Aperitivo, cena e dopocena è sempre il momento di rilassarsi al Blue bar Durante il periodo hippy si chiamava Cantina Mari Jesús e molti di loro si fermavano a dormire qui, quando non avevano altro posto in cui andare.

Un altro luogo di ritrovo degli hippy era il Tortuga, oggi un ristorante spagnolo.

Per conoscere un altro “bar” con una storia molto hippy dietro, ti consiglio di leggere come è nato il Pirata Bus, davvero un luogo iconico di tutte le estati a Formentera.

Il libro sui “peluts”

Per approfondire la storia hippy di Formentera, vi segnalo che nel libro Formentera Ritratto di un’isola è contenuto il capitolo Formentera Peluts scritto da me. Il volume raccoglie tutti gli interventi del convegno Formentera non esiste, organizzato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Se sei proprio un appassionato, controlla nella sezione VIAGGI se ci sono date disponibili per il mio itinerario hippy di gruppo a Formentera o scrivimi se vuoi essere informato non appena lo saranno.

L’evento: Flower Power

Ogni anno, prima del Covid, a Formentera durante i mesi estivi si svolge la Flower Power, la festa che commemora i capelloni, il peace&love e il periodo hippy.

“Se tu andrai a San Francisco (de Formentera, aggiungo io…) raccogli un fiore e portalo con te…” (McKenzie 1967).

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Circa Stefania Campanella

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